Le aure della conoscenza, un atlante delle forme sociali. Federico Casalegno e Marco Susani

Questo innovativo libro-atlante scritto da Federico Casalegno e Marco Susani ci regala il disegno di una nuova prospettiva: la rappresentazione dell’intangibile. Aure: tracce delicate di percorsi apparentemente invisibili, paiono acquerelli, ma in realtà tangibili, perché frutto delle relazioni sociali che si sviluppano usando nuovi strumenti di comunicazione.

Intanto ricordiamo chi è Federico Casalegno, direttore del laboratorio “mobile” del Mit, uno dei più prestigiosi istituti universitari del mondo.

“Questo Atlante si propone di “visualizzare l’invisibile” per comprendere come le tecnologie in rete cambino le dinamiche sociali e il carattere dei “luoghi” dove socializziamo” sottolineano gli autori nel primo capitolo.

Il rapporto tra intangibile e luoghi, localizzazione delle relazioni, è il punto centrale perché le nuove tecnologie contribuiscono a determinare una nuova dimensione della realtà, una “networked reality”, un luogo, anzi uno spazio, nel quale le vecchie modalità d’uso e fruizione della comunicazione uno a molti sono ormai in discussione.

Un radicale cambio di paradigma generato dall’uso di strumenti innovativi (come quello che ancora ci ostiniamo, forse impropriamente, a definire telefono, in realtà sintesi di molteplici applicazioni e terminale sempre connesso alla rete) che coniugano e legano gli ambiti relazionali con  il territorio che percorriamo e frequentiamo.

La scelta di descrivere le relazioni e i loro flussi utilizzando aure non è certo il modo più esaustivo di rappresentazione ma ha il pregio di non essere condizionato a priori dai limiti degli spazi fisici e dai vincoli delle infrastrutture di rete.

Il risultato che ne viene: innumerevoli aure che descrivono altrettante iterazioni, testimonia che la metarealtà esiste ed è una nuova dimensione dello spazio e del tempo in cui resta traccia delle storie e della vita di ognuno di noi.